il sigaro
Sicuramente nel mondo esistono pochi casi nei quali un prodotto viene riconosciuto senza discussioni come il migliore nel proprio campo. Uno di questi è l’Habano.
L’essenza fondamentale di questa differenza si trova nel tabacco e nel suo sapore. E’ probabile che, in altre parti del mondo, si possano aver acquisito alcune capacità cubane compresi anche i semi delle piante del tabacco cubano; quella che però non si potrà mai acquisire è la natura del suolo e del clima di Cuba. Questo dono non lo si può ritrovare in nessun’altra parte del mondo. E nemmeno si potranno trovare, al di fuori di Cuba, quella conoscenza e quella cultura secolare della coltivazione del tabacco, accumulatasi per secoli: lo straordinario lavoro realizzato dai vegueros - gli agricoltori - e i mesi e gli anni di saggezza e di paziente attesa prima che la foglia sia ritenuta pronta per confezionare un Habano.
Un’altra caratteristica è la definizione del termine Habanos; tutti gli Habanos sono cubani, però non tutti i sigari confezionati a Cuba sono Habanos.
Con il termine Habanos si individua la denominazione d’orige controllata per una selezione delle più famose marche, i cui sigari sono confezionati seguendo le norme più rigorose, partendo dalle foglie di tabacco raccolte solo in determinate zone.
Generalmente sono fatti artigianalmente, applicando metodi cubani manuali che furono utilizzati per la prima volta all’Avana quasi due secoli fa, e che si sono tramandati da generazione a generazione, e che si sono mantenuti quasi inalterati fino ai giorni nostri. Solo pochi sono confezionati con l’ausilio delle macchine. Nonostante ciò, tutti devono avere, una caratteristica comune: quella di superare stretti controlli per essere meritevoli del pregiato titolo Habano.

Il sigaro Habano: un riferimento di perfezione
Anatomina di un Habanos.
Servono cinque tipi di foglie di tabacco per confezionare un habanos, e ognuna deve essere coltivata e preparata per questo scopo. Tre per dare il sapore.
Si mescolano tre tipi di foglie per formare il ripieno, detto tripa, ricco dei sapori e degli aromi che distinguono immediatamente un Habano dagli altri sigari.
Volado, foglia di tabacco classificata come “leggera”, usata specialmente per la sua combustione, conosciuta anche come Forza 1.
Seco, foglia di tabacco classificata come “media”, la più importante per dare l’aroma.
Ligero, foglia di tabacco classificata come “forte” che brucia lentamente, per dare sapore.
...una per la forma...
Il Capote è la foglia speciale che avvolge le foglie che formano la Tripa, che caratterizza la forma del sigaro e da quel tocco finale alla sua qualità nel momento della fumata.
...e una perché anche l’occhio vuole la sua parte.
La Capa è una foglia assai fine ed elastica, caratterizza la superficie esterna del sigaro. La Capa contribuisce anche leggermente al sapore di un Habanos, e comunque rappresenta il culmine della perfezione di un sigaro.

A Cuba ogni foglia è coltivata per essere utilizzata specificatamente nella fabbricazione di Habanos. Non troverete questo tipo di tabacco in altri sigari che non siano Habanos.
In nessun altro paese si coltiva un tabacco migliore che a Cuba. Nonostante ciò solo alcune località, chiamate vegas, sono state scelte per coltivare il tabacco con cui viene preparato un Habano.
Allo stesso modo col quale si contraddistingue un buon vino grazie al suo vigneto, così il carattere di un Habano è strettamente relazionato con il suolo dove viene coltivato il tabacco.
La ‘Selezione’ è il principio che controlla ciascuna delle fasi del processo di produzione delle foglie di tabacco per l’Habano. E’ proprio qui dove questa ‘Selezione’ ha inizio.
I luoghi dove si coltiva il tabacco destinato alla confezione degli Habanos sono strettamente limitati a certe regioni ben definite del territorio di Cuba. In queste regioni esiste solo un piccolo gruppi di terre che possiedono queste caratteristiche. Si tratta delle Vegas Finas de Primiera. Queste terre hanno caratteristiche che le rendono superiori, per l’eccezionale qualità del loro suolo e del loro micro clima, così come per le eccezionali abilità sviluppate nel momento di coltivarle.

La foglia ideale per ogni scopo
In un Habano ciò che si usa è esclusivamente Tabaco Negro Cubano, discendente diretto dalle piante che Cristoforo Colombo scoprì qui a Cuba più di cinquecento anni fa.
La differenziazione dei tipi di foglie è data da due tipi diversi di coltivazione.
Le foglie utilizzate per il rivestimento esterno(capa) sono coltivate in enormi campi di tabacco tapado(coperto), totalmente protette dai raggi del sole grazie alle grandi tele bianche che le ricoprono. In seguito si lega ogni pianta ad un filo di ferro che si trova sotto la tela, per favorirne lo sviluppo verticale.
Le foglie per il ripieno (tripa) e quelle utilizzate per ricoprire il ripieno (capote) sono coltivate all’aria aperta. In questo modo ricevono in pieno il sole di Cuba.
In ogni modo le foglie presentano caratteristiche differenti secondo l’altezza della pianta. Ogni foglia è classificata secondo le sue caratteristiche. Ogni foglia ha la propria destinazione d’uso.

Il tocco magico dell’agricoltore
Le Vegas Finas de Primiera hanno il loro stile speciale di coltivazione, e questo comporta un lavoro molto serio e particolarmente arduo.
L’agricoltore può avere a suo carico mezzo milione di piante, o anche più, e dovrà controllare ciascuna di loro per più di centocinquanta volte durante la stagione. Ciascuna foglia di ogni pianta ha la sua importanza.

L’anno dell’agricoltore
Il lavoro comincia durante i mesi caldi di giugno e luglio, e continua senza riposo per altri nove. Si coltivano diversi campi in diversi momenti, con lo scopo di distribuire il carico di lavoro in ogni stagione. il periodo tra la semina ed il culmine del raccolto è di 17 settimane per quelle piante che sono coltivate all’ombra (piante di tabacco coperte dai teli per le foglie che saranno usate per il rivestimento esterno o capa); invece di circa 16 settimane per quelle che sono coltivate in pieno sole (cioè quelle foglie che poi saranno utilizzate per il ripieno e per il suo rivestimento: tripa e capote).

Un lungo cammino da percorrere
La coltivazione della foglia è solo l’inizio di questa storia; mancano ancora molte tappe di paziente lavoro per completare questo processo. Tutto deve essere fatto a tempo debito.
I diagrammi mostrano il percorso che ogni foglia dovrà fare, dalle case del tabacco dei contadini fino alla destinazione finale nei magazzini dove invecchieranno. Dovranno passare molti mesi, e in alcuni casi anni prima che la foglia sia pronta per essere utilizzata nella fabbricazione di un Habano.
Foglie coltivate all’ombra (tapado) - CAPA
Foglie coltivate al sole - CAPOTE e TRIPA

Affinamento all’aria
Il primo processo a cui si sottopone una foglia appena raccolta, e da cui dipenderà l’esito di tutta la raccolta, è un lento ed attento periodo di affinamento all’aria che elimina l’umidità e fa si che la foglia raggiunga, progressivamente, una colorazione marrone dorata.

L’arte del Torcedor
I Torcedores e Tocedoras confezionano tutti gli Habanos, salvo alcune eccezioni, allo stesso modo con cui si facevano secoli fa; l’esperienza delle loro mani non può essere uguagliata da nessuna macchina.
La Torcedora, prima di tutto pone davanti a sé, due o tre mezze foglie che formano il capote, poste in maniera tale che la parte posteriore di essa, dove sono più vistose le vene, resti all’interno nel momento di realizzare l’avvolgimento del sigaro.
Poi raggruppa le foglie della tripa, piegando ed allineando ognuna di queste per assicurare il passaggio senza interruzioni del fumo quando il sigaro è ormai pronto. Tutte le foglie sono collocate con gli estremi di quelle con sapore meno forte, verso quella che sarà la punta accesa del sigaro; in questo modo il sapore si intensificherà mentre si fuma. La foglia con il sapore più forte e con una combustione più lenta(ligero) si pone sempre nel mezzo delle altre.
Adesso la Torcedora forma il Bonche (cilindro), arrotolando le foglie di tripa con il capote, secondo il diametro preciso dell’Habano che si sta realizzando. L’avvolgimento inizia in ciò che sarà la Boquilla, la parte dove si accenderà il sigaro, in altre parole la testa. La compressione della tripa deve essere uguale in tutti i punti. La testa del cilindro si taglia con l’aiuto di una ghigliottina.
La Torcedora prepara i cilindri e gli comprime per almeno 30 minuti in uno stampo di legno per dar loro forma.
Poi la Torcedora prepara la metà della foglia di capa, ancora umida, perché si adatti perfettamente alla forma del cilindro; la pone sopra la tavoletta in maniera tale che la parte dove sono più vistose le vene, sia verso l’alto, lasciando che la parte più morbida sia visibile nella parte esterna del sigaro.
Con un leggero taglio della chaveta, taglia la foglia di capa, stando molto attenta al bordo che si vedrà nel sigaro ormai terminato.
Il cilindro si mette sulla foglia di capa e si avvolge in questa, ponendo la punta della foglia della capa nella boquilla o piede del sigaro. Utilizzando la punta delle dita con abilità allunga e raddrizza la foglia, con molta attenzione, fino a quando il cilindro si avvolge nella capa. L’operazione di stiraggio della foglia deve essere perfetta.
In seguito viene il cappello; per primo si taglia una sezione che eccede della foglia della capa, chiamata bandiera. Questa si avvolge intorno alla perrilla per chiudere la punta ed assicurare la capa.
Per dare il tocco finale, si taglia con il casquillo un piccolo disco nella foglia di capa, e si attacca sopra la bandiera con colla vegetale.
Per ultimo, il sigaro è tagliato con la ghigliottina nella misura desiderata e così si conclude il lavoro.
Un buon torcedor in un giorno, può preparare tra 60 e 150 sigari cubani, a seconda della misura e della complessità della sua forma.